Operatore: Finka

Lera aveva nove anni quando le fu diagnosticata una neuropatia che pro
voca la perdita di tono muscolare e della sensibilità alle estremità degli arti. Nata a Gomel, tre anni dopo il disastro di Chernobyl, in una città colpita dalle radiazioni, è cresciuta intorno a bambini con problemi genetici. L’arrivo della diagnosi fu come l’avverarsi di tutte le sue paure. Così, quando i suoi genitori incoraggiarono lei e i suoi fratelli a condurre una vita ricca di esercizio fisico, lei si spinse oltre i suoi limiti, nell’intento di mantenere il suo corpo in perfetta forma per resistere alla neuropatia. Nella sua giovane mente, non poteva essere malata, se si manteneva in salute.

Tutti e tre i fratelli sono dunque cresciuti praticando sport. Lera, in particolare, eccelleva in quelli basati su agilità e precisione. Era tuttavia perfettamente consapevole che, in assenza di una soluzione definitiva, la neuropatia sarebbe peggiorata. Decise dunque di trovarla lei stessa.

Si trasferì a Novosibirsk per studiare all’università, conseguendo un dottorato in microbiologia e immunologia. Rimase all’università, nel laboratorio di biotecnologia e virologia, dove con le sue ricerche ebbe modo di scoprire trattamenti per vari patogeni e neuropatie, inclusa la sua, tramite sostanze e nanoparticelle autodissolventi. Non aveva trovato una cura, ma aveva un modo per tenere a bada la malattia.

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